postcards from beirut

Postcards from Beirut is an artistic court-bouillon in continuous boiling. Its ingredients include: Goyangi soju, phosphores and cones, audio and video, postnuclear bombs, radio waves, gamma rays, latex and vynyl, lye, sarcasm. Postcards from Beirut is useful in case of: boredom, rheumatism, virus, apathy.

Archive for October, 2010

The Pelago Time Capsule, 2010-2060

Fondazione Lanfranco Baldi
piazza Lorenzo Ghiberti, 34/36, Pelago (Firenze)

Inaugurazione
30 ottobre 2010, ore 18

Finissage e interramento della capsula
11 dicembre 2010, ore 15.30

“Una capsula del tempo è un contenitore appositamente preparato per conservare oggetti o informazioni destinate ad essere ritrovate in un’epoca futura. È un metodo per comunicare in modo unidirezionale con il futuro e non è da confondersi con la macchina del tempo.” da Wikipedia

In occasione della mostra Tuscany, curata da Pier Luigi Tazzi alla fondazione Lanfranco Baldi di Pelago, Postcards from Beirut presenta The Pelago Time Capsule, 2010-2060. La capsula, in acciaio inossidabile estremamente resistente, sarà interrata l’11 dicembre nel corso di un evento speciale nel giardino della fondazione Baldi. La capsula rimarrà sepolta per 50 anni.

La capsula del tempo è un tentativo di comunicare con il futuro. La capsula è un artefatto carico di emozioni umane. La capsula è un grande peccato di presunzione elevato a istituzione.

Ogni volta che la società del Ventesimo secolo si è sentita minacciata o in pericolo, da conflitti mondiali “caldi” o “freddi” che fossero, da crisi economiche o da altre congiunture negative le capsule del tempo hanno fatto la loro comparsa.

Subito prima del secondo conflitto mondiale o all’apice della tensione tra i due blocchi, in particolar modo negli Stati Uniti, si scavava alacremente.

La selezione dei contenuti di una capsula del tempo, per quanto i suoi estensori si possano ammantare di neutralità, è un atto estremamente arbitrario. Cosa vale la pena di essere conservato per la posterità? Questi contenuti avranno ancora un significato per chi li rinvenirà in un lontano futuro? Presenteranno pericoli per la biosfera futura? Testi e artefatti culturali saranno ancora leggibili?

Postcards from Beirut ha scelto di cimentarsi con questo difficile compito e selezionerà una serie di oggetti meritevoli di essere conservati per 50 anni sotto il giardino della fondazione Baldi.

La capsula e gli oggetti saranno visibili in mostra dal 30 ottobre (giorno dell’inaugurazione di Tuscany) all’11 dicembre, quando saranno interrati.

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Tuscany. Leonora Bisagno, Jacopo Miliani, Postcards from Beirut, a cura di Pier Luigi Tazzi.

TUSCANY: il nome di una regione italiana scritto in un’altra lingua, un’isola che non c’è, una distorsione temporale in un universo parallelo, un interno arredato con memorie del futuro o di un tempo senza dimensioni, una piccola avventura in un’arte eretica, un ambiente a tre firme dentro uno spazio saldamente ancorato ad un territorio di oggi. Sappiamo più o meno da dove arriviamo, ma non dove siamo diretti. Fermiamoci per un po’, poi si vedrà. Senza nostalgie e senza rivendicazioni. Venite a trovarci, vi accoglieremo con la gentilezza che ha sempre connotato la nostra presenza, minoritaria e marginale quanto si vuole ma ineludibile.” P.L.T.

Fondazione Lanfranco Baldi
piazza Lorenzo Ghiberti, 34/36, Pelago (Firenze)
info: +39 3398689547

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Grazie a:
Lorenzo Bartalesi, Gea Brown, Leone Contini, Annalucia De Luca, Diletta Frescobaldi, Tiziana Frescobaldi, Maddalena Fossombroni, Paolo Gori, Paolo Grandi, Claudio Maccari, Margherita Mugnai, Isabella Musolino, Lapo Ruggeri, Eriko Takeda, THX, Neri Torrigiani, Pietro Torrigiani Malaspina, Giacomo Trombi.

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Prossimamente Postcards from Beirut:

Positive visions for biodiversity. The meeting of the European Platform for Biodiversity Research Strategy (EPBRS) under the Belgian Presidency of the European Union, 16-19 novembre 2010, Bruxelles

Wall paper

Wall paper è un campionario di carte da parati basato sull’elaborazione grafica di pattern di muri di separazione esistenti, abbattuti o in costruzione. Dal muro di Berlino al 38° parallelo, dal muro di Cisgiordania al confine di Wagah.

 

Wall paper is a wallpaper fan deck with patterns inspired by separation barriers, whether existing, removed or under construction. From the Berlin Wall to the 38th parallel, from the West Bank wall to Wagah border.

 

 

The Wall (archives), un progetto di Pietro Gaglianò

Private Flat #6.11

via dell’Isola delle Stinche 3, I piano – Firenze

8-10 ottobre 2010, venerdì 8: ore 16 – 21, sabato 9 e domenica 10: ore 10 – 20

 

http://www.privateflat.it

 

Ho chiesto ad alcuni compagni di viaggio – artisti, registi, architetti, curatori, studiosi, attivisti, amici – un  contributo formale o concettuale sul muro.

I materiali che confluiranno nell’archivio sono imprevedibili. Video, foto o altre opere. O video o foto di altre opere. Un ritaglio di giornale, un oggetto. Una dichiarazione verbale. Una scelta di libri e riviste. Il titolo di un libro, il nome di una rivista.

Come tutti gli archivi The Wall è aperto a ogni esito, perituro o immortale, chiuso o sconfinato.

Ai contributi presenti altri se ne aggiungeranno nei prossimi mesi.

Il pubblico potrà guardare, ascoltare, leggere, richiedere copie di alcuni materiali. (P.G.)

 

Con i contributi di:

Marina Arienzale, Maura Banfo, Massimo Barzagli, Anna Biagetti, Marco Biagini, Leonora Bisagno, Valerio Borgonuovo e Manuela Prandini, Alba Braza, Francesco Campidori, Cecilia Canziani, Gianluca Casa, Giancarlo Cauteruccio, Paolo Chiasera, Cristian Chironi, Michelangelo Consani, Massimo Conti, Leone Contini, Gaetano Cunsolo, Michele Dantini, Daniela De Lorenzo, Valerio Del Baglivo, Elisa Del Prete, Laura Di Giovanni / Luigi Adduci, Gintaras Didziapetris, Debora Ercoli, Eva Fabbris, Pierfrancesco Gnot, Federico Gori, Salvatore La Porta, Loredana Longo, Andrea Lunardi, Angelo Maggio, Edoardo Malagigi, Filippo Manzini, Aroldo Marinai, Marco Mazzoni, Pietro Mele, Alessandro Mencarelli, Franco Menicagli, Manuela Menici, Menoventi, Muta Imago, Nero, Angela Nocentini, Francesco Ozzola, Giovanni Ozzola, Tommaso Panerai, Pantani-Surace, Paolo Parisi, Olga Pavlenko, Maria Pecchioli, Eugenio Percossi, Robert Pettena, Caterina Poggesi, Postcards from Beirut, Alessandro Raveggi, Davide Rivalta, Eva Sauer, Eddie Spanier, studio plus plus, Pier Luigi Tazzi, Gabriele Tosi, Marcella Vanzo, Sabrina Vedovotto, Italo Zuffi.

 

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Prossimamente Postcards from Beirut:

The Pelago Time Capsule, 2010-2060, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago, 30 ottobre – 11 dicembre 2010, Tuscany, a cura di Pier Luigi Tazzi